
L’Internet delle Cose è sempre più radicato nelle nostre vite: basti pensare al numero di “oggetti intelligenti” che ci circondano all'interno delle nostre case, al lavoro, nelle città, nella nostra quotidianità. Infatti, nei 20 anni dalla loro nascita, le tecnologie IoT si sono moltiplicate e sviluppate, sempre più adottate anche dalle aziende.
Quali sono gli obiettivi che persegue? Li analizziamo insieme a Michele Onorato, Chief Information Security Officer & BU Manager WESTPOLE, Service Provider e Skill Integrator di riferimento in ambito IT per temi che vanno dal cloud e l'edge alla blockchain, all'internet of Things e Intelligenza Artificiale fino alla Cyber Security, nonchè partner di Experis Academy in diversi progetti formativi tra cui proprio il Master Cyber Security e il Master Lab IoT Security 4.0 di prossima partenza.
Gli obiettivi principali dell'IoT (Internet of Things) sono orientati a migliorare la qualità della vita delle persone e offrire vantaggi ai consumatori e alle imprese. Sono molti, se non tutti, i settori e le discipline che possono trarre vantaggio dai progressi dell'IoT e dall’elaborazione dei dati raccolti dalle diverse piattaforme.
In generale, infatti, il paradigma IoT presenta tra le sue applicazioni:
- Riduzione del consumo di risorse energetiche;
- Prevenzione di guasti, malattie o altri eventi sfavorevoli;
- Riduzione di sprechi di varia natura;
- Potenziamento della sicurezza;
- Sviluppo nell'automazione delle attività quotidiane;
- Miglioramenti della qualità della vita;
- Maggiori capacità di raccolta ed analisi dati in tempo reale.
La diffusione dell’IoT e la nascita di nuovi ambiti applicativi trarranno vantaggi significativi dagli sviluppi attesi nei prossimi anni su alcune tecnologie abilitanti.
La progressiva implementazione delle reti 5G porterà ad un aumento rilevante della velocità di trasmissione e una contestuale riduzione dei tempi di latenza. Queste prestazioni consentiranno di soddisfare i requisiti posti da applicazioni critiche ed estendere il campo di utilizzo a dispositivi mobili o comunque distribuiti in aree più o meno vaste e non facilmente raggiungibili dalla rete fissa o cablabili (es. aree coltivate, grandi impianti industriali). Permetteranno, inoltre, la creazione di servizi innovativi, in cui la tempestività dell’elaborazione delle informazioni ricevute dallo smart object rappresenta un fattore abilitante primario.
Analogamente, benefici rilevanti potranno essere colti dall’applicazione di tecnologie di Artificial Intelligence (AI) e Machine Learning (ML), in considerazione della mole di dati generati dai dispositivi IoT, per estrarre informazioni utili a sviluppare previsioni e intraprendere azioni in modo adattivo in forma rapida e continua.
A sua volta, l’IoT costituisce una tecnologia abilitante per altri ambiti innovativi dell’Industria 4.0, dove nel 2018 ha rappresentato, in Italia, la principale area tecnologica di investimento con una quota del 60% del mercato complessivo (per un fatturato di circa 1,9 miliardi €) ed un tasso di crescita del 40% anno su anno, interessando trasversalmente i vari processi (dalla gestione del ciclo di vita dei prodotti, alla supply chain, ecc) .
Maggiore è la quantità di dati scambiata nei sistemi IoT, più numerosi e critici saranno i rischi associati a una possibile compromissione dei sistemi stessi e alla violazione della loro riservatezza e integrità, con impatti potenzialmente significativi sia a livello economico sia sui diritti e sulla libertà degli individui. È necessario, quindi, considerare tutti i possibili scenari di rischio dell’IoT, identificare vulnerabilità gestionali e tecnologiche potenzialmente presenti nei sistemi e adottare metodologie di classificazione dei rischi applicando le contromisure necessarie per “securizzare” questo ecosistema.
In particolare, i sistemi IoT possono avere scopi, configurazioni e dimensioni molto diverse e, di conseguenza, anche le questioni di sicurezza da affrontare possono essere molto diverse. Per affrontare in maniera efficace queste questioni, è utile comprendere quali sono le tipologie di componenti hardware e software che, al di là delle specificità, si trovano in tutti i sistemi IoT e che possiamo riassumere in quattro macrocategorie:
- Dispositivi
- Comunicazione
- Cloud
- Interfaccia utente
È importante, quindi, analizzare ognuna di queste aree e i relativi processi di business che le utilizzano con l’obiettivo di realizzare un framework in grado di proteggere tutta la catena dell’ecosistema IoT ed avere una visibilità quanto più completa dell’andamento dell’intera infrastruttura utilizzata per erogare i servizi proposti.
La necessità di personale preparato su queste tematiche diventa fondamentale per la salvaguardia della privacy azienda. Il Master in Cyber Security e il Master Lab IoT Security 4.0 nascono con l'obiettivo di formare esperti in sicurezza informatica che abbiano le competenze per prevenire, riconoscere o intervenire in modo efficace alle minacce informatiche di privati e aziende. La formazione sarà erogata professionisti della sicurezza informatica provenienti dalle nostre aziende partner, tra cui proprio Michele Onorato di WESTPOLE.
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